GINECOMASTIA

1. Che cos’è

La ginecomastia è un condizione morbosa che compare nell’uomo, ed è caratterizzata dall’accrescimento delle mammelle, che tendono ad assomigliare a quelle femminili. Generalmente la ginecomastia non rappresenta una malattia seria, ma può generare dei disturbi dal punto di vista psicologico, determinando una perdita della fiducia in se stessi e causare imbarazzo. Generalmente è asintomatica.

Nella maggior parte dei casi la ginecomastia si risolve spontaneamente. In oltre il 75% dei casi di ginecomastia puberale segni e sintomi si risolvono entro un anno. La ginecomastia può essere causata solo dall’accumulo di grasso (Pseudoginecomastia o Ginecomastia falsa), in contesto di sovrappeso o obesità, ma spesso è anche accompagnata dall’aumento del tessuto ghiandolare (Ginecomastia vera). Per questo fare esercizio fisico e perdere peso non aiuta a risolverla.

2. Da che età si può intervenire

La Ginecomastia può essere trattata già alla fine dello sviluppo puberale, in età superiore ai 16 anni. Se è presente una causa sottostante, questa deve essere curata; tipo uno squilibrio ormonale tra il testosterone, e gli estrogeni. Altre cause di ginecomastia possono essere: Insufficienza renale; – Malattie del fegato; Irradiazione dei testicoli; Infezioni o tumori testicolari;  assunzione di farmaci quali steroidi anabolizzanti, anti androgeni (farmaci prescritti comunemente per il tumore della prostata o per l’IPB). In caso di effetto collaterale di un farmaco, questo deve essere sostituito o sospeso. Se la terapia è a breve termine, al termine della stessa il tessuto mammario regredirà spontaneamente. Se nel soggetto adolescente la ginecomastia non si risolve entro un paio d’anni, può causare imbarazzo, perdita della autostima ed in alcuni casi si può associare a mastodinia ( dolore mammario) e quindi necessita di necessario un trattamento chirurgico.

La Diagnosi si avvale non solo di una accurata anamnesi personale volta a valutare eventuali squilibri ormonali del paziente, eventuali malattie presenti o passate, i farmaci che sta assumendo, ma anche una anamnesi familiare volta a valutare eventuali storie familiari di tumore della mammella (soprattutto se la ginecomastia si presenta monolaterale). Esami diagnostici quali una ecografia mammaria bilaterale è sufficiente a differenziare una condizione di Ginecomastia vera o Falsa.

3. Quali sono i trattamenti per la ginecomastia

La Terapia medica si avvale della somministrazione di anti-estrogeni, ma solo in casi selezionati ove la sintomatologia dolorosa è particolarmente accentuata e la componente ghiandolare è molto rappresentata. Generalmente il trattamento è chirurgico e consiste in una Liposuzione della componente adiposa. La escissione chirurgica della componente ghiandolare (adenomammectomia) prevede l’asportazione chirurgica del tessuto ghiandolare in eccesso con una cicatrice periareolare o emiperiareolare, fino ad arrivare a vere e proprie mastoplastiche riduttive in condizioni di ginecomastia vera con ipertrofia mammaria. Generalmente l’approccio combinato ( liposuzione più adenomammectomia) permette di ottenere un miglior risultato estetico e funzionale. Dopo l’intervento la mammella può apparire contusa e gonfia, lasciando difficilmente intuire l’efficacia del trattamento. È necessario quindi indossare una fasciatura elastica compressiva per tre settimane fino ad un mese, per favorire la guarigione. Dopo circa 6 settimane il paziente può riprendere totalmente le proprie attività.