MASTOPLASTICA ADDITIVA
1. Che cos’è la mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva, nota come chirurgia per l’aumento del volume del seno, è l’intervento di chirurgia estetica più richiesto. Permette di modificare forma e e volume del seno; correggere asimmetrie mammarie; sollevare e tonificare un seno svuotato dagli allattamenti e quindi in questi casi può associarsi ad altre tecniche quali la mastopessi. Migliora in ultimo l’armonia del corpo e il senso di autostima.
2. Quali tipi di protesi si utilizzano e dove si posizionano
La scelta delle protesi è una fase molto delicata ed importante dell’intervento. Possono essere inserite attraverso incisioni periareolari o al solco sottomammario. Importante è scegliere insieme alla paziente e soprattutto in relazione alla sua conformazione fisica la protesi più adatta a lei al fine di ottenere una seno quanto più naturale possibile. In commercio esistono diverse forme e dimensioni di protesi: le due grandi classi suddividono le protesi in Tonde o Anatomiche (a goccia).
Le protesi tonde sono le più utilizzate in estetica e permettono un buon riempimento volumetrico mammario soprattutto in donne che hanno un seno svuotato.
Le protesi con profilo anatomico sono indicate per donne con pochissimo seno e che desiderano ottenere un effetto molto naturale. Sono molto usate anche nella chirurgia mammaria ricostruttiva. Per i due tipi di protesi abbiamo poi le diverse proiezioni (basso, medio e alto) a seconda del grado di proiezione che la paziente intende ottenere. Esternamente, le protesi mammarie possono avere una superficie liscia o rugosa (protesi lisce o testurizzate). Le protesi a superficie liscia hanno un involucro leggermente più morbido e poco percepibile al tatto anche quando vengono posizionate sotto la ghiandola mammaria. Le protesi testurizzate sono invece un po’ più rigide al tatto, ma vengono preferite da molti chirurghi in quanto vanno incontro a minore contrattura capsulare. Tutte le protesi mammaria attuali sono costituite da gel di silicone altamente coesivo che pur essendo morbido al tatto, in caso di rottura accidentale dell’impianto evita la migrazione e la dispersione del suo contenuto all’interno della regione mammaria. Il loro posizionamento può essere retroghiandolare o sottomuscolare (dual-plane). Il posizionamento della protesi al di sotto della ghiandola mammaria rende più agevole l’intervento ed il decorso postoperatorio, ma ha lo svantaggio di rendere più palpabile e visibile la protesi e più difficile l’esame mammografico. Il posizionamento al di sotto del muscolo grande pettorale, secondo la tecnica Dual Plane (in parte sotto il muscolo ed in parte retroghiandolare) permette di ridurre la visibilità della protesi e il rischio di una contrattura capsulare e di facilitare l’esame mammografico, ma comporta una maggiore decorso post-operatorio e il rischio di spostamento della protesi verso l’alto.
3. Decorso post operatorio
Generalmente il dolore postoperatorio è soggettivo, è più accentuato nel caso in cui le protesi siano state posizionate sotto il muscolo gran pettorale, che regredirà nel giro di pochi giorni. In caso siano stati posizionati, i drenaggi aspirativi vengono solitamente rimossi dopo 12-48 ore. Un reggiseno specifico per questo tipo di intervento chirurgico dovrà essere indossato per almeno 4 settimane. Assoluto riposo è richiesto per le prime 2 settimane; successivamente una ripresa graduele dei movimenti delle braccia è possibile. Di solito per almeno 4 settimane circa si richiede una massima attenzione nel NON eseguire movimenti bruschi delle braccia, sforzi muscolari, attività fisica e sessuale ed evitare la posizione prona (a pancia “in giù”) durante le ore notturne.
4. Chi può sottoporsi a tale intervento e se è definitivo
Per legge possono sottoporsi ad intervento di mastoplastica additiva donne al di sopra dei 18 anni compiuti. Le Protesi hanno una “garanzia a vita” ma “non durano a vita”. Vanno monitorate nel tempo con Risonanza Magnetiche Nucleari, non prima di 15 anni dall’intervento se non ci sono complicazioni, e possono quindi essere sostituite per scelta personale (qualora la paziente desideri modificare il tipo o la dimensione dell’impianto) o a causa dell’insorgenza di complicanze (es. contrattura capsulare) o rotture. È bene ricordare come il risultato ottenuto è suscettibile di variazioni nel tempo in relazione a possibili gravidanze, allattamenti, variazioni ponderali ed invecchiamento.